3° DOMENICA DI QUARESIMA
Il dono di Dio, è Cristo Gesù, che dà l’acqua della grazia che salva, che genera comunione di vita con la Sua Persona divina, che rigenera alla verità e alla libertà: la libertà dei figli di Dio.
Il dono di Dio, è Cristo Gesù, che dà l’acqua della grazia che salva, che genera comunione di vita con la Sua Persona divina, che rigenera alla verità e alla libertà: la libertà dei figli di Dio.
«Lo scopo principale della trasfigurazione era di rimuovere dal cuore degli apostoli lo scandalo della croce, affinché l’umiltà della passione da lui voluta non turbasse la loro fede,
la tentazione è una prova e fa parte della vita, attraverso la quale possiamo conoscerci meglio e crescere. Ci vuole il coraggio di fidarsi del Signore, di ascoltare la Sua Parola, senza pretendere di piegarlo alle nostre voglie,
Probabilmente non c’è preghiera tanto potente quanto quella per i nostri nemici. Ma è anche la preghiera più difficile, perché è la più contraria ai nostri moti naturali.
Il sale non forza la carne: le si appoggia sopra, quasi chiedendole il permesso d’ingresso. La luce non calca la superficie: le bussa tutt’intorno per chiederle se è gradita.
Beati per la rassomiglianza al Cristo, per la fede in Lui e per aver creduto all’amore del Padre
La continuità con Giovanni diviene subito novità dell’agire di Gesù: egli chiama con estrema autorità alla sua personale sequela. E la chiamata chiede all’uomo di realizzare il proprio nome nella sequela di Cristo
Quando Cristo, in punta di piedi, gli passa accanto, il Battista Lo addita e si ritrae. Insegnò agli amici ad essere presenti: a non perdersi quell’attimo, l’istante del Mistero.
E’ incredibile quest’Uomo: si fa attendere, arriva, rigira la storia a suo piacimento. La sua potenza è d’essere priva di potenza: nudo, debole, povero, indifeso. Un Dio fastidiosissimo da battezzare.
La venuta dei Magi, letta in questo contesto, assume una chiara dimensione universale, che va confrontata con il finale dell’intero vangelo: “Andate e fate discepole tutte le genti”. Due pagine missionarie che aprono e chiudono la storia di Gesù”
Sui davanzali della storia il popolo del Bambino poggerà le palpebre per assistere all’aurora di un nuovo inizio.
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