20 DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
È un pane disceso dal cielo quella Parola che, come una miccia, fa esplodere interrogativi che sono ordigni in cuore, capaci di aprire voragini di attesa per risposte lungamente cercate.
È un pane disceso dal cielo quella Parola che, come una miccia, fa esplodere interrogativi che sono ordigni in cuore, capaci di aprire voragini di attesa per risposte lungamente cercate.
Desiderio desideravi
hoc Pascha manducare vobiscum,
antequam patiar (Lc 22,15).
«Non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo a suo tempo mieteremo. Poiché dunque ne abbiamo l’occasione, operiamo il bene verso tutti» (Gal 6,9-10a)
PATRIS CORDE – Con cuore di padre: così Giuseppe ha amato Gesù, chiamato in tutti e quattro i Vangeli «il figlio di Giuseppe».
Quando il Papa esce sulla piazza, Roma indossa il vestito da sera: è «l’ora che volge il disio ai navicanti ‘ntenerisce il core e che lo novo preregrin d’amore punge, se ode squilla di lontano» (D. Alighieri).
La tempesta smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità.
Il mirabile segno del presepe, così caro al popolo cristiano, suscita sempre stupore e meraviglia.
Ha il valore di insegnamento rivolto alla Chiesa universale e cerca di assicurare l’unità nella dottrina e nella vita ecclesiale.
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