28° DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Quando mi inviti a seguirti, Gesù, tu mi dici che è prezioso per te non ciò che faccio o ciò che ho, ma ciò che sono.
Quando mi inviti a seguirti, Gesù, tu mi dici che è prezioso per te non ciò che faccio o ciò che ho, ma ciò che sono.
“Questa volta è osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne… questa volta è come me, è me!”.
La Chiesa deve divenire quel globale soggetto operativo, espressione dell’impegno non di pochi ma di tutti. A questo chiama il battesimo.
Gli ultimi sono così ultimi che non sanno nemmeno di esserlo. Hanno dimenticato se stessi. Non sono più loro a vivere, ma Cristo vive in loro. Di loro nessuno parla.
“Chi dite che io sia?. Questa la risposta che siamo chiamati a dare alla domanda di Gesù.
la fede deriva dall’annuncio, questo annuncio lo si percepisce solo nell’ascolto e pertanto l’atteggiamento da parte di ciascuno di noi dovrebbe essere quello del giovane Samuele: “Parla Signore, il tuo servo ti ascolta.”
Gesù mette i puntini sulle i, e chiarisce che sei tu il soggetto della tua vita, il protagonista assoluto. Il vangelo ci chiede un pit stop per vedere come va là dentro, per capire chi ospiti, ed eventualmente fare un cambio gestione: scegli il bene, scegli la vita!
Quale prerogativa è più necessaria della fede per l’accoglienza del Pane vivo disceso dal Cielo?
È un pane disceso dal cielo quella Parola che, come una miccia, fa esplodere interrogativi che sono ordigni in cuore, capaci di aprire voragini di attesa per risposte lungamente cercate.
Cosa farai in questo Ferragosto non lo so, spero tu abbia la possibilità di fare un “tuffo” in Maria per lasciarti portare in Dio; o percorrendo un sentiero in montagna possa un giorno pensare che anche lei è una via sicura verso la meta. Se sei rimasto a casa, speriamo che in qualche modo possa aver celebrato questa festa.
La vita è un cammino; ha un suo termine. Un termine o una méta? É decisivo saperlo. Il nulla o un aldilà? Dà un senso diverso al vivere.
Una vita che scavalchi la morte, questo è l’unico vero bisogno di noi uomini. Quello che produciamo noi è un pane che nutre fino alla morte. C’è un pane che nutre per l’eternità?
“Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?” E Lui risponde: “Una sola è l’opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato”. Cioè, credere che Egli è il Figlio di Dio, Dio stesso incarnato per noi.
Ci si creda o no, solo un Dio Amore è in grado di soddisfare le nostre esigenze, per il fatto che Lui solo ha conoscenza assoluta dei bisogni dell’uomo e Lui solo è in grado di provvedervi.
Siamo maestri perché parliamo, e siamo maestri perché, prima di parlare, nell’in disparte e nella solitudine, abbiamo ascoltato le voci della vita. Le voci di Dio.
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